Metà delle coltivazioni di caffè a rischio per il riscaldamento globale

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Rimarremo senza caffè a causa del global warming?

Come sarebbe la vita senza caffè? Avete mai provato a immaginarlo?

L’espresso è uno dei riti a cui gli italiani sono più affezionati, ma ben presto la materia prima potrebbe iniziare a scarseggiare.
In trent’anni le aree adatte alla coltivazione del caffè potrebbero dimezzarsi. Il colpevole? Sempre il solito: il cambiamento climatico.
A dare l’allarme è il rapporto ‘A Brewing Storm’ del Climate Institute di Sydney. E non dobbiamo pensare solo alle nostre tazzine di caffè fumante: in molti paesi poveri la produzione del caffè è una fonte di sostentamento fondamentale. A rischio c’è la sopravvivenza degli agricoltori di Messico, Guatemala e Nicaragua, Brasile, Vietnam, Colombia, Etiopia e Indonesia.

La conseguenza sarà semplice quanto drammatica si ridurrà la qualità del caffè e aumenteranno i prezzi.
“I consumatori dovranno affrontare la riduzione delle scorte, l’impatto su sapore e aromi e l’aumento del prezzo”, spiega John Connor, a capo dell’Istituto.

Ogni giorno nel mondo beviamo 2,25 miliardi di tazzine di caffè; si tratta di una industria del valore complessivo di 19 miliardi di dollari.

“Senza azioni significative contro il cambiamento climatico – conclude Connor – gli agricoltori dovranno spingere la produzione su territori riservati ora ad altri usi come la conservazione della natura e delle foreste”.

E se ci godiamo un caffè, proviamo a sostituire lo zucchero con la cannella.

 

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caffè, cannella

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