Un nuovo metodo per rilevare l’Alzheimer, il Parkinson e il cancro

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I ricercatori hanno sviluppato un biosensore che può contribuire a riscontrare alcune malattie neurodegenerative e alcuni tipi di cancro con un tempo sorprendente

La tecnologia non fa che diventare sempre più piccola, dai cellulari ai televisori, passando per i computer: il mondo dell’elettronica punta tutto sulla leggerezza e sulla portabilità, quindi i dispositivi sono composti di parti sempre più microscopiche e risultano essere sempre più piccoli. Lo stesso vale per il settore medico.

In questo caso, i ricercatori del brasiliano National Nanotechnology Laboratory (LNNano) hanno sviluppato un nuovo biosensore su scala nanometrica in grado di rilevare l’Alzheimer, il Parkinson e alcuni tipi di cancro: quello che questo dispositivo riesce a fare è individuare alcuni tipi di molecole, anche quando sono presenti a livelli molto bassi nel materiale in esame – proprio grazie alla sua sensibilità nanometrica.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Organic Electronics e racconta come, trattando la diagnostica in questo modo, anche le malattie complesse possono essere valutate in tempi rapidi, con un metodo sicuro e anche relativamente a buon mercato.

Il biosensore, in pratica, è composto di un transistor organico esposto a un mezzo liquido tramite una scaglia di vetro. I transistor sono dispositivi che regolano il flusso della corrente o della tensione, e agiscono come una sorta di interruttore o cancello per segnali elettronici. Sulla base della sua architettura, il transistor del dispositivo può essere considerato non convenzionale, avendo solo un singolo strato, mentre gli altri sono di solito formati da più strati di materiali diversi. Su di esso si trova una forma ridotta di peptide glutatione (GHS), un composto che notoriamente reagisce con il glutatione transferasi (GST), un enzima associato con malattie come il Parkinson, l’Alzheimer e il cancro al seno: è questa reazione GSH-GST lo strumento su cui il biosensore basa le sue diagnosi.
Ovviamente, c’è ancora molto lavoro da fare, ma è davvero importante farlo, anche perché il dispositivo, oltre che portatile è versatile e potrebbe essere implementato con altri composti per la diagnosi di altre malattie.

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Alzheimer, cancro, parkinson, sensore

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