Una giungla verticale di 36 piani che svetta verso il cielo

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Un eco-quartiere di Nuova Delhi pensato per disegnare una visione del futuro dell’energia sostenibile

Le innovazioni green, la bioarchitettura, l’efficienza energetica, l’ottimizzazione dell’impatto ambientale, le piante, i giardini, i pannelli solari, le turbine eoliche: sono queste alcune delle caratteristiche di sostenibilità su cui si appoggiano le sei torri composte da 36 piani che collegano spazi verdi comuni e passaggi pedonali nel progetto di un quartiere ecologico fuori da Nuova Delhi.

Per colmare la lacuna di spazi verdi che attanaglia molto spesso le città – che sembrano teatri sordi e tentacolari di calcestruzzo – sono molte le realtà che stanno sperimentando le foreste verticali: condomini a forma di grattacieli e torri coperti con una facciata di arbusti.

Il piano sviluppato dallo studio parigino Vincent Callebaut Architectures racconta il progetto di un «eco-quartiere» verticale che, con l’aiuto dell’agroecologista indiano Amlankusum, dovrebbe essere costruito in un complesso che si chiama Jaypee Greens Sports City fuori da Nuova Delhi – che è una delle zone con più smog del mondo.  

Si chiama Hyperions questo progetto e comprende un’area pensata per garantire un ambiente più verde e più sano per i residenti, immaginata per ottimizzare l’efficienza energetica e ridurre al minimo l’impatto ambientale. La sovrastruttura delle torri sarà in legno massello di provenienza locale, mentre la sottostruttura sarà composta da acciaio e cemento con proprietà antisismiche. 

Inoltre, il fabbisogno energetico del complesso sarà prodotto in loco con un mix energetico di vari metodi rinnovabili (ad esempio: i lampioni forniranno luce utilizzando la potenza generata dalle turbine eoliche incorporate al loro interno; i pannelli solari saranno incorporati sulla facciata dell’edificio; ecc).

Il concetto della costruzione prevede spazi flessibili per le imprese, con gli uffici situati in prossimità delle facciate solari e gli spazi abitativi collocati in prossimità dei balconi – che presenteranno una vegetazione idroponica che si unirà alle coltivazioni sui tetti per massimizzare la generazione verde e garantire una produzione alimentare.

Tutto è pensato per creare una comunità indipendente e autosufficiente. 

Anche se non è ancora stata fornita una data per l’inizio della costruzione, non sembra più così difficile da immaginare un futuro in cui le città somiglino a questa idea di quartiere.

 

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