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Energia, perche’ le aziende dell’eolico sono scese in piazza

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Perche’ oggi il settore dell’eolico e’ sceso in piazza: non si contestano i tagli agli incentivi ma i tagli retroattivi che sono inseriti nelle bozze che il Governo sta discutendo

“Il settore dell’eolico oggi conta 40.000 posti di lavoro nel nostro Paese. Con questi decreti ne sono a rischio gia’ 5.000 nei prossimi due mesi, ai quali si aggiungeranno le ripercussioni sull’indotto. Dobbiamo far comprendere al Governo che non investire sull’eolico vuol dire non investire sul futuro”. E’ quanto ha dichiarato il presidente dell’Anev Simone Togni, che oggi davanti al Parlamento sta manifestando insieme ad associazioni ambientaliste, imprenditori e sigle di rappresentanza del settore per chiedere che sia rivista la bozza dei decreti.

 

“Non manifestiamo contro i tagli agli incentivi, ma manifestiamo contro i tagli retroattivi agli incentivi – sottolinea – purtroppo nella bozza di decretro in discussione sono state introdotte retroattivamente delle previsioni e in particolare non viene piu’ garantito il pagamento dell’energia elettrica che gli operatori dell’eolico hanno prodotto lo scorso anno”. Per Togni “questo atteggiamento e’ grave e configura un rischio default del nostro Paese”. (fonte: adnkronos.com)

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