Rinnovabili, dopo il nucleare Fukushima sperimenta l’eolico galleggiante

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Fukushima punta all’eolico galleggiante. Dopo l’esplosione della centrale nucleare, la prefettura giapponese si affida alle fonti rinnovabili, grazie ad un progetto di 13 aziende nipponiche

Fukushima sperimenterà l’eolico galleggiante. Dal prossimo mese, marzo 2012, a fine febbraio 2016 verranno realizzati impianti eolici sperimentali capaci di fornire 12 MW. È questa una luce di speranza per chi vive ancora il disastro nucleare causato dall’impianto di Fukushima circa un anno fa.

Il progetto prevede una wind farm, ovvero una serie di impianti eolici galleggianti, grazie a cui Fukushima potrebbe trarre la sua energia da fonti rinnovabili. Così 13 aziende nipponiche, guidate dalla connazionale Marubeni, prevedono la costruzione dell’impianto eolico galleggiante, che rifornirà elettricamente oltre 100.000 famiglie, al largo delle coste della prefettura.

A Fukushima, intanto, si lotta contro le conseguenze provocate dall’esplosione della centrale nucleare. La Tepco, una società che gestisce la centrale, è obbligata ad aumentare le iniezioni di acqua a causa dei picchi temperatura, che a volte raggiungono anche gli 80 gradi,  sul fondo del reattore numero 2, nonostante lo stato di arresto a freddo della struttura. Preoccupa anche l’allarme lanciato da un gruppo di esperti della Tohoku University che hanno invitato le autorità a mantenere alto il livello di guardia e ad intensificare le misure di sicurezza intorno alla centrale per esser pronti a gestire i possibili terremoti che potrebbero colpire la regione.

(GC)

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