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La clonazione delle scimmie

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Gli scienziati cinesi sono riusciti a clonare due macachi a coda lunga

È stato un importante passo in avanti quello fatto dagli scienziati dell’Istituto di Neuroscienze dell’Accademia Cinese di Shanghai che hanno clonato due con successo due macachi dalla coda lunga (Macaca fascicularis). Anche perché questo è il primo caso in cui gli scienziati hanno clonato dei primati e potrebbe aprire la porta alla clonazione di esseri umani in futuro.

«Gli umani sono primati. Quindi per la clonazione delle specie di primati, compresi gli umani, la barriera tecnica è ora venuta giù», ha detto ai giornalisti il supervisore del programma di clonazione Muming Poo – anche se, comunque, ci ha tenuto anche ad aggiungere e sottolineare che lo scopo era ricerca, in particolare per la medicina e la salute umana, e non altro.

I due macachi clonati sono due scimmiette identiche, nate a due settimane di distanza, che sono state chiamate Zhong Zhong e Hua Hua: stanno crescendo normalmente e proprio per questo ci si aspetta che presto ne vengano aggiunte altre al gruppo.

Zhong Zhong e Hua Hua sono stati creati attraverso un processo noto come trasferimento nucleare di cellule somatiche, in cui il nucleo di una cellula, con le sue informazioni genetiche contenute, viene trasferito in un uovo da cui è stato rimosso il nucleo. Questa tecnica è stata utilizzata per clonare con successo oltre 20 specie di animali – inclusi cani, mucche e maiali. Forse la specie più clonata è la pecora, che è diventata la prima specie di mammiferi a essere clonata da una cellula somatica adulta nel 1996 – la famosissima scozzese Dolly.

Ci sono voluti molti fallimenti prima di riuscire in questo progetto: sono state utilizzate 127 uova per produrre questi due macachi, che è il motivo per cui molti scienziati dicono che questa procedura è troppo pericolosa per pensare di poterla applicare agli esseri umani.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista «Cell».

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clonazione, Macaco, scimmie

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