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Da dove viene quest’acqua?

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Un nuovo rapporto di Food&Water Watch rivela che negli Stati Uniti il 64% delle bottiglie d’acqua contiene acqua proveniente dal rubinetto

Secondo un nuovo rapporto di Food&Water Watch, ben il 64% dell’acqua in bottiglia venduta negli Stati Uniti proviene da forniture municipali. Assurdo se si pensa che l’acqua in bottiglia può arrivare a costare 2.000 volte di più di quella che si paga per averla dal proprio rubinetto, senza contare che si deve fare anche un ragionamento sulla plastica utilizzata e sull’inquinamento che viene prodotto per la sua commercializzazione. Diventa ancora tutto più folle se si pensa che, oltre a tutti i costi che questo comporta, ci saranno poi anche i costi che verranno pagati sempre dalle stesse persone che quell’acqua la acquistano per lo smaltimento dei rifiuti di cui le bottiglie in plastica fanno parte.

Fortunatamente, sono partiti dei movimenti per contrastare questa tendenza allo spreco e non solo negli Stati Uniti. Nel Regno Unito, per esempio, la catena di coffeeshop Costa Coffee sta collaborando con i servizi idrici per offrire ricariche gratuite di acqua potabile nei suoi 3000 punti vendita come parte di una più ampia rete nazionale di rifornimento di acqua potabile e sono molte le iniziative, nel mondo, di fontane d’acqua e stazioni di ricarica di acqua potabile nelle stazioni ferroviarie, negli aeroporti e in giro per le città per contribuire a ridurre i rifiuti di plastica.
Si tratta di un ragionamento da fare che è davvero molto importante, per il quale non bisogna guardare solo allo spreco di denaro, ma anche alla difesa dell’ambiente. Non molto tempo fa il gigante petrolifero BP ha previsto che gli sforzi per ridurre gli imballaggi in plastica potrebbero effettivamente indebolire la crescita della domanda di petrolio nei prossimi decenni. Ed è quello quello verso cui bisognerebbe puntare.

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acqua in bottiglia, Food&Water Watch, stati uniti

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