Le femmine di orso bruno usano la legge per difendersi

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Una nuova ricerca ha raccontato che, in Svezia, gli orsi hanno trovato una scappatoia nelle leggi sulla caccia e la stanno usando per proteggere se stessi e i loro cuccioli

Essere un orso bruno in Svezia non è facile: la bellezza dei luoghi e la magia dell’ambiente non li salvano dall’essere una specie pesantemente cacciata. Un secolo fa, la specie stava scomparendo nella penisola – erano rimasti meno di 150 orsi bruni – ma sono state adottate delle misure protettive che hanno permesso alla popolazione di crescere – ora siamo a circa 3.000 esemplari. 

Passato il pericolo, però, si sono abbassati anche i controlli, quindi i requisiti di caccia non sono molto rigorosi e chiunque può cacciare senza che gli venga richiesta una licenza specifica. Grazie a una stagione di caccia che inizia a fine agosto e finisce a metà ottobre, tra il 2010 e il 2014, sono stati uccisi circa 300 orsi all’anno.

L’unica vera protezione legislativa è quella che vieta di sparare alle madri con cuccioli al seguito e, a quanto riferisce un team di ricercatori internazionali che ha trascorso decenni a studiare gli orsi bruni, gli animali lo hanno notato e sembrano aver capito come sfruttare questa scappatoia.

Nel loro studio, pubblicato sulla rivista «Nature Communications», i ricercatori hanno concluso che le femmine sembrano aver imparato a proteggersi restando molto a lungo con i loro cuccioli – alcune mamme orse hanno prolungato il loro tempo di rimanenza con i figli dai 18 mesi che erano a 30, facendo aumentare i tassi di sopravvivenza sia per loro che per la loro prole. E così, tra il 2005 e il 2015, il numero di madri che tenevano i loro piccoli con loro per un anno in più è aumentato dal 7 al 36%.
E brave le mamme orse, allora!

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caccia, orsi, Svezia

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