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La pelle vegetale prodotta con le vinacce

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Il nuovo modo di essere alla moda ed ecofriendly

C’è una nuova “pelle” che non è di origine animale: viene dall’uva! Si chiama “Wineleather” ed è il risultato di uno speciale trattamento delle fibre e degli oli contenuti nelle vinacce (bucce, semi e raspi dell’uva che si ricavano durante la produzione del vino).

“Il brand si fonda sui principi etici di sostenibilità, tutela della salute dei lavoratori e dei consumatori, responsabilità sociale e totale rispetto dell’ambiente. Vogliamo creare una vera e propria rivoluzione ecologica nel settore della pelletteria”. Così Gianpiero Tessitore, fondatore dell’azienda Vegea, ha spiegato all’Adnkronos la nascita del progetto Wineleather.

Il nostro paese è il primo produttore di vino al mondo, quindi le vinacce sono un prodotto largamente disponibile.

“Io sono architetto e, nel 2014, durante progetti di ecodesign con alcuni miei colleghi, ho notato la mancanza di alternative veramente ecologiche alle pelli animali e sintetiche”, ha proseguito Tessitore. “Ho contattato diversi centri di ricerca specializzati in fibre vegetali, e dopo 2 anni di ricerca, con il mio attuale socio Francesco Merlino, chimico ambientale, siamo arrivati al brevetto nel giugno 2016, individuando in fibre e oli contenuti nella vinaccia, la soluzione ottimale per creare una pelle 100% vegetale”

La pelle vegetale potrà trovare applicazione in tutti gli ambiti del settore pelletteria: abbigliamento, accessori, arredo, packaging, settore automobilistico e trasporti.

“Il nostro obiettivo è essere pronti per il mercato ad inizio 2018 con dei grandi cobranding nel settore Fashion&Wine – ha detto essitore – Gli interessi per Wineleather sono molti, li valuteremo con grande attenzione: dopo la vincita del Global Change Award e l’inizio della comunicazione alla stampa del progetto, stanno arrivando molte richieste di collaborazione”.

Wineleather si è aggiudicato il primo premio del Global Change Award della Fondazione H&M.

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