ULTIMA ORA:
Post title marquee scroll
Milano, vento fa cadere pannelli da tettoia: gravemente ferito 29enne a Cinisello Balsamo-Dalla Riva: "UniCredit University e’ palestra dove alleniamo nostri talenti"-Rapporto Gem Universitas Mercatorum: in calo propensione imprenditoriale-Da Achille Lauro a Coez e Frah Quintale, ecco i primi nomi del Concertone del 1 maggio-Alla Milano Design Week i coltelli artigianali giapponesi disegnati dallo chef Wicky Priyan-Taricani: "UniCredit University piattaforma globale per miglior formazione a dipendenti"-Il sondaggio, salute importante per 1 italiano su 2 anche tra le nuove generazioni-Trasporti, Bitetti: "Necessità di ulteriori risorse per transizione digitale ed energetica"-Cagliari, giovane tennista in rianimazione per meningite-Europee, Vannacci in stand by: "Candidatura Lega? Sto valutando"-Giù le temperature e ancora pioggia sull'Italia, quando arriva il caldo?-Draghi: "Ue va ridefinita con ambizione, Stati devono agire insieme"-Droni e missili, l'Iran sfida Israele con l'aiuto russo-Fiere: We Make Future, l'innovazione made in Italy protagonista a giugno a Bologna-Vannacci al 'Festival del sud', sui social scatta la protesta-Vaiolo delle scimmie: tutto quello che c’è da sapere-Ipotesi trasloco per Kate e William, ma i principi devono contenere i costi-Sanità, italiani insoddisfatti: liste attesa insostenibili per 9 su 10-Tpl: 15 mln passeggeri al giorno e 124 mila lavoratori, Asstra espone azioni prioritarie per settore-Sequestri e controlli pasquali: intervento dei Carabinieri NAS per la sicurezza alimentare

Piante che immagazzinano più carbonio

Condividi questo articolo:

Gli scienziati stanno sperimentando una nuova tecnologia di modificazione genetica delle radici delle piante per combattere il cambiamento climatico

Sono molti gli scienziati che cercano soluzioni innovative per cercare di aiutare il mondo, tra cambiamenti climatici, produzione alimentare e gestione del carbonio. Recentemente, un team di ricercatori ha pensato di concentrarsi sul miglioramento di qualcosa che esisteva già, sperimentando una nuova tecnologia di modificazione genetica che permette alle piante di immagazzinare più carbonio rispetto a quello che immagazzinano già da milioni di anni – convertendolo in carboidrati, energia e ossigeno.

Lo studio mostra i progressi del Salk Institute nella ricerca riguardante lo sviluppo di una pianta con radici OGM, più profonde delle altre, simili a quelle del sughero, che immagazzinano 20 volte più carbonio di una pianta normale. I ricercatori pensano che questi risultati possano essere applicati a colture su larga scala, in modo da poter influenzare in positivo il cambiamento climatico. Il progetto del Salk Institute, che si chiama Harnessing Plants Initiative, ha anche l’obiettivo di produrre una pianta che aiuti gli agricoltori e permetta di nutrire meglio le persone.

Storicamente, la modifica genetica delle piante è stata utilizzata per indirizzare e migliorare tratti specifici all’interno di una pianta, come le dimensioni o il sapore del frutto o la sua resistenza a parassiti e malattie. Ora, però, si stanno prendendo di mira specifici ormoni e geni, che aumentano la biomassa delle radici. L’idea è semplice, ma insieme efficace: le radici più profonde immagazzinano il carbonio in un luogo molto lontano e, inoltre, lo immagazzinano in una parte del terreno più stabile.

Come sappiamo, ci sono molte controversie sugli organismi geneticamente modificati, ma quelli che li sostengono e li studiano dicono che gli OGM potrebbero essere l’unica risposta alla necessità di alimentare la crescente popolazione mondiale e aumentare la resilienza contro un ambiente in rapido cambiamento.

 

Questo articolo è stato letto 65 volte.

biomasse, cambiamenti climatici, carboidrati, carbonio, lotta ai cambiamenti climatici, ogm, ossigeno, piante, piante ogm, radici

Comments (5)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Ecoseven è un prodotto di Ecomedianet S.r.l. Direzione e redazione: Lungotevere dei Mellini n. 44 - 00193 Roma
Registrazione presso il Tribunale di Roma n° 482/2010 del 31/12/2010.redazione@ecoseven.net