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Un laser per scovare il battito del nostro cuore

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Gli scienziati vogliono poter individuare una persona dalla firma unica del suo cuore anche a centinaia di metri di distanza

Le forze speciali statunitensi stanno sviluppando un dispositivo in grado di rilevare la firma cardiaca unica di una persona utilizzando un raggio laser a distanza, in modo da poter individuare un soggetto anche senza vederne il volto. Il progetto speciale del Pentagono, soprannominato Jetson, permette un funzionamento da una distanza di 200 metri – ma ciò non toglie che versioni migliorate potrebbero consentire anche maggiori distanze.

Si tratta di un metodo di riconoscimento che ha un’accuratezza del 95% se le condizioni a cui lavora sono giuste. Come fanno i sensori, si tratta di rilevare i cambiamenti della luce infrarossa causati dal flusso sanguigno e quindi di dedurre il polso di quella specifica persona – Jetson, tuttavia, analizza anche piccole vibrazioni sulla superficie della pelle per rilevare il battito cardiaco, quindi può funzionare altrettanto bene anche attraverso uno strato di indumenti.

Questo dispositivo potrebbe avere diverse utilità: sicuramente migliorerebbe l’accuratezza del riconoscimento facciale biometrico quando non si riesce a ottenere una buona visione del volto di un bersaglio.
«Rispetto al viso, la biometria cardiaca è più stabile e può raggiungere un’accuratezza superiore al 98%», ha detto Stewart Remaly, responsabile del Combatting Terrorism Technical Support Office del Pentagono, alla MIT Technology Review.

Anche se la tecnologia è incredibile, il macchinario impiega circa 30 secondi per ottenere un risultato, quindi il bersaglio deve essere seduto o fermo. Inoltre, le forze armate statunitensi hanno anche bisogno di iniziare a creare un database di firme cardiache da zero per far sì che il progetto sia di qualche utilità.
Staremo a vedere – anzi a sentire.

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cuore, diagnosi, laser

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