Inverno: emergenza Gas, i precedenti del 2006 e del 2009

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L’emergenza gas, l’importazione e i tagli alle forniture sono rituali che si ripetono, il precedente degli inverni del 2006 e del 2009. Il rapporto difficile dell’Europa con la Russia e l’Ucraina

La Russia potrebbe diminuire la fornitura del gas, e in Italia è già emergenza. È  un rituale che si ripete e che dimostra, purtroppo, tutta la fragilità del sistema energetico italiano.

Nei primi giorni del 2006, mentre Russia e Ucraina litigavano sui prezzi del gas da mandare in Europa e all’Italia, l’Eni dichiarava un calo delle importazioni del 24 per cento, facendo scattare l’allarme nella nostra penisola. Fortunatamente, la crisi rientrò rapidamente, ma l’emergenza che era nata attestava l’eccessiva dipendenza dell’Europa e dell’Italia dal gas importato dall’estero.

Passano 3 anni, nell’inverno del 2009, è nuovamente allarme: una nuova guerra del gas tra Ucraina e Russia. E a pagarne le conseguenze sarebbe stata anche l’Italia, e le famiglie italiane.

Il gigante russo Gazprom, per ordine dello ‘zar’ Putin, aveva drasticamente ridotto a circa un terzo il transito attraverso l’Ucraina di gas destinato ai Paesi dell’Europa occidentale. A dare lo notizia e una “spiegazione” era stato Valentin Zemlianski, portavoce dell’ucraina Naftogaz, la compagnia energetica di Kiev, affermando che i russi avevano “ridotto le forniture (di gas) a 92 milioni di metri cubi al giorno dai 221 milioni di metri cubi promessi, senza alcuna spiegazione.

In Italia nei giorni dei tagli arrivava solo il 20% della quantità richiesta. La russa Gazprom, nel 2009, avrebbe infatti assicurato solo 7 milioni di metri cubi di rifornimento, ovvero meno del 20% della quantità prevista, che ammontavano a 45 milioni di metri cubi. Il tutto, ovviamente, avveniva senza nessun preavviso, nessuna spiegazione e in chiara contraddizione con le assicurazioni date dalle più alte autorità russe e ucraine all’Unione europea.

In realtà la spiegazione c’era. Si nasconde in giochi di potere, giochi politici e giochi, soprattutto, economici. Arrivata l’emergenza freddo e l’emergenza maltempo, guarda caso, i paesi fornitori di gas tagliano e riducono il gas a disposizione. Ma soprattutto, arrivato il freddo e il gelo, la Russia chiede un aumento. Nel 2009 la Russia aveva chiesto all’Ucraina di pagare 450 dollari per mille metri cubi di gas, più del doppio di quanto Kiev era disposta a pagare.

Dal fronte russo non arriva solo il freddo siberiano ma anche una guerra del gas che si ripete puntualmente nei picchi di freddo durante l’inverno.

 

(GC)

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