Rinnovabili in Marocco: nuovi obiettivi per il 2020

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Nei prossimi 5 anni, la quota verde dell’energia marocchina potrebbe raggiungere il 50%

 

Nonostante le risorse solari del Marocco e il suo ampio deserto, il 94% del fabbisogno energetico del Paese è soddisfatto da importazioni di combustibili fossili: proprio per questo, il governo marocchino sta procedendo alla costruzione di un enorme impianto a energia solare concentrata nei pressi della città di Ouarzazate, vicino al deserto – uno dei quattro impianti totali che, una volta completato, avrà una capacità di generazione di 580 MW. Combinandosi con gli sforzi idroelettrici e eolici, l’ambizioso impulso solare del Marocco porterà il Paese a una quota rinnovabile del 50% di tutta la sua produzione di elettricità già nel 2020.

La prima fase del progetto, il 160 MW Noor 1, inizierà la produzione di elettricità il prossimo mese e includerà la capacità di immagazzinamento della sabbia fusa che permetterà la produzione di energia elettrica fino a 3 ore dopo che il sole sarà tramontato. La seconda e la terza fase comporteranno una capacità di stoccaggio fino a otto ore, il che significa che l’energia solare potrebbe davvero essere utilizzata per produrre energia elettrica per le case durante tutto il giorno.

Sono in corso anche notevoli sforzi per migliorare le interconnessioni tra i paesi e i continenti, in modo da permettere una vendita dell’energia elettrica in eccedenza ai paesi limitrofi e all’Europa.

La cosa molto impressionante, oltre alla grandezza di questo progetto, è la velocità con la quale riuscirà a ribaltare le sorti energetiche del Marocco, permettendogli non solo di acquisire una indipendenza elettrica nel giro di pochissimi anni, ma addirittura di poter iniziare a vendere questa elettricità a chi non ha ancora messo in piedi iniziative verdi di questo genere.

Le energie rinnovabili non sono solo una risorsa per il presente, ma anche per il futuro: gli impianti tradizionali iniziano ad essere davvero difficili da immaginare in una produzione che va avanti tra venti o trent’anni. Oltretutto, se i governi mondiali faranno davvero tagli ai sussidi  per i combustibili fossili (il Marocco ha già promesso di farlo) e i costi delle rinnovabili continueranno a scendere, anche le centrali a carbone e gas già esistenti si troveranno schiacciate dalle nuove forme di energia pulita.

EC

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