Fotovoltaico Cinese, l’Ue avvia l’inchiesta anti-dumping

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L’Ue ha avviato un’inchiesta anti-dumping sull’importazione dei pannelli solari cinesi. Se le prove dimostreranno che la Cina attua una concorrenza sleale, l’Europa opterà per il protezionismo

La Commissione europea ha aperto un’inchiesta anti-dumping sull’importazione dei pannelli solari cinesi, con lo scopo di accertare se le accuse di concorrenza sleale, mosse dall’associazione degli industriali europei del settore Eu ProSun, siano fondate e verificare se i prodotti cinesi vengano venduti a prezzi inferiori al valore di mercato.

Se la Commissione europea verificherà l’esistenza di prove che condannano i pannelli fotovoltaici provenienti dalla Cina potrebbe adottare, già fra nove mesi, alcune misure difensive provvisorie, in attesa della conclusione definitiva dell’inchiesta, fra circa 15 mesi.

L’inchiesta sul fotovoltaico cinese coinvolgerà i moduli o i pannelli fotovoltaici in silicio cristallino e le celle e i wafer utilizzati nella realizzazione di tali moduli o pannelli, escludendo dall’indagine caricatori solari portatili e prodotti FV a film sottile. In termini di valore delle importazioni messe sotto osservazione da Bruxelles, è la più importante inchiesta mai avviata dall’Esecutivo europeo. Se l’inchiesta si concretizzasse in misure protezionistiche, per l’industria cinese sarebbe un colpo molto più duro per la Cina, dal momento che il mercato europeo assorbe circa il 70% della produzione cinese.

(gc)

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